SCEGLIERE L’AMMINISTRATORE DI CONDOMINIO In questo periodo di assemblee nei condomini è puntuale nell’ordine del giorno la voce della nomina dell’amministratore. L’identikit perfetto? L’Anammi, una delle associazioni di categoria (come Anapi, Ananci, ecc) ha suggerito qualche elemento importante per la valutazione del rappresentate condominiale. La recente riforma del condominio introduce l’obbligo di diploma di scuola superiore , questo livello minio di istruzione e la frequentazione ad un corso formativo di base oltre a costanti aggiornamenti, garantiscono il minimo di competenza professionale necessaria per lo svolgimento corretto dell’attività. Requisito di moralità: non aver subito nessuna condanna penale. Certificazione: La normativa consente alle associazioni di categoria, rappresentanti di un’attività oggi non regolamentata, di rilasciare un “certificato di conformità” che comprovi i requisiti, previa verifica. Tale certificato fa parte delle garanzie da fornire ai condomini rappresentati, oltre ad uno sportello per utenti e una polizza assicurativa. Consulenti esterni: Le materie che un amministratore si trova a gestire sono numerose e va da se che un'unica figura professionale non può racchiudere le conoscenze di ingegnere, architetto, avvocato, fiscalista, è necessario quindi che l’amministratore abbia una rete di consulenti fidati, uno studio associato potrebbe essere la giusta soluzione. Capacità manageriale durante fasi importanti come le ristrutturazioni, interventi, sicurezza impianti, ecc. che attraversano fasi di preventivi e rapporti con imprese esterne. Iscrizione ad associazione di categoria: Attualmente requisito non obbligatorio ma garantisce al professionista di avere una formazione base, aggiornamenti in tempo reale e certificato conformità. Immobiliare 2000
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